mercoledì 23 aprile 2014

La cisterna romana di Talamone

Lo stato dell’archeologia, sistemazione e valorizzazione dei siti a Talamone:
le cisterne

Nella foto l’edificio come appariva intorno agli anni ’70
si può notare anche un probabile cartello indicativo



 lo stato attuale, gli arbusti stanno ormai compromettendo la struttura stessa





















Foto degli interni del 2009










Parete nord 2014
Interni nel 2014

l'intervento di Antonio Cagnacci per il "Forum sui Beni Culturali"


(a proposito del "Forum sui Beni Culturali" promosso dall'Associazione Gastone Mariotti)



L’archeologia è lo studio dell'antichità, ma può offrire oggi, oltre al suo scopo primario, una prospettiva di rilancio nello sviluppo economico e culturale in territori a forte vocazione turistica come il nostro, ma ricchi anche di storia e di arte.
In questi giorni le associazioni culturali del comune di Orbetello si sono riunite con l’intento di denunciare in maniera decisa ma costruttiva il degrado, l’incuria dei nostri monumenti e le carenze evidenti di gestione da parte dell'amministrazione. L'obiettivo di questa denuncia è anche però, mantenendo aperto il dialogo con gli enti interessati alla materia, l'individuazione di possibili soluzioni.
Importante sarebbe realizzare una reale valorizzazione del patrimonio archeologico, avviando progetti che, attraverso la ricerca di fondi privati o europei, permettano di raggiungere lo scopo prefisso.
Con la creazione di percorsi archeologici, la ripulitura e la manutenzione di siti e monumenti abbandonati e soprattutto con la volontà delle amministrazioni ai vari livelli di promozione e diffusione della cultura a scopo turistico, si può di fatto aiutare una ripresa dell’economia del territorio creando nuovi posti di lavoro.
Attualmente, data la grave crisi economica, la tendenza è di ridurre i fondi destinati alla cultura non capendo però che così facendo si arreca un danno enorme al bilancio di un territorio come il nostro che vive di turismo.
Dai dati in nostro possesso risulta che il Comune di Orbetello spende per la cultura molto meno di altre amministrazioni del territorio, rimanendo così di fatto fanalino di coda pur avendo un territorio ricchissimo di testimonianze culturali e archeologiche.
Salta all’occhio la miopia politica che troppo spesso sottovaluta la cultura e, senza la dovuta pianificazione e progettualità, la relega a un ruolo secondario piuttosto che proficua fonte di reddito del territorio.
Durante il nostro conversare, è emersa la proposta di chiedere, in collaborazione con la Proloco, qualora venisse aperta, la gestione della rocca di Talamone. Tale edificio potrebbe essere usato come museo, o anche come sede di attività archeologica sperimentale e di restauro, destinata sia alla fruizione turista che alla didattica scolastica.
Quest’ultima ipotesi permetterebbe, attraverso la promozione di convegni, mostre e giornate di visita ai siti, con percorsi culturali ed archeologici (sia a piedi che in bicicletta), di prolungare la stagione turistica, altro spinoso problema che affligge specialmente Talamone.
Inoltre il centro archeologico, il museo e i percorsi tematici, potrebbero contribuire ad incentivare la nascita di cooperative giovanili inerenti al settore, comprendendo anche la parte meno tecnica e cioè la cura e la pulizia dei siti e dei percorsi.
Per un realizzare un allestimento tradizionale del museo si potrebbe operare in collaborazione con altri musei, o in alternativa realizzarne uno virtuale sul modello del MAV di Ercolano.
Un'altra collaborazione importante potrebbe essere quella con il Parco della Maremma, ricco anch’esso di testimonianze archeologiche, potrebbero inoltre essere attivati canali di collaborazione con Università Italiane ed estere, finalizzate ad attività di ricerca e scavo, nonché di conservazione e gestione dei siti a fini turistici. Data la presenza massiccia di testimonianze archeologiche, queste applicazioni potrebbero in parte essere trasferite ad altre parti del territorio comunale e viceversa.
Settembre 2013 Talamonaccio, "I luoghi del Tempo" con Giorgio Albertazzi, Alberto Severi e Roberta Pieraccioli

a proposito del "Forum sui Beni Culturali"

promosso dall'Associazione Gastone Mariotti:


l'intervento del Presidente di Odysseus, Andrea Marcocci

Si fa un gran parlare negli ultimi tempi dei beni culturali. Pare che in molti abbiano scoperto all’improvviso la soluzione a tutte le crisi: paesaggio, storia e archeologia, prodotti tipici, piccolo artigianato locale, ecc.. Peccato che per ora se ne parli e basta, di fatti se ne vedono pochi. Alle amministrazioni locali pare manchi coraggio e convinzione, oltre ai soldi.
Eppure sempre più economisti dicono ciò che associazioni, enti del settore, ecc, affermano da molto tempo, e cioè che i beni culturali in genere, il paesaggio e le tipicità, sono una miniera tutta da scoprire. C’è chi stima in 1,5 punti di Pil le potenzialità del settore e chi ha detto che investire sulla cultura conviene sempre: fa bene al portafoglio e all’anima.
Emblematico è il caso della città mineraria di Lens, vicino a Parigi. Dopo un lungo periodo di crisi e spopolamento è rinata grazie ad un museo costruito nel 2012. Migliaia di turisti la visitano ogni anno, il lavoro non manca, la popolazione è aumentata. Un museo innovativo sia per quanto riguarda la struttura che per quanto riguarda l’esposizione.
Questa sfida dobbiamo coglierla anche noi. Non stiamo ad aspettare e non domandiamoci cosa gli altri possano fare per noi. Rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a progettare il territorio. Ci vogliono idee e concretezza.
Talamone è un luogo bellissimo: Talamonaccio, le Cisterne, il Bengodi, il mare, la fortezza,ecc.. Può essere messo tutto in un percorso spazio-temporale innovativo. L’associazione Odysseus ha fatto delle proposte alla Soprintendenza per il recupero di alcune aree archeologiche, altre le farà all’amministrazione comunale.
Sarebbe opportuno costituire un gruppo, guidato magari dall’assessore alla cultura, formato da persone motivate e con competenze diverse per progettare insieme il futuro di questi luoghi. 






La sezione talamonese dell'Associazione Archeologica Odysseus Onlus

Associazione Archeologica Odysseus Onlus
con sede legale a Casale di Pari
Comune di Civitella-Paganico





Un anno fa circa, animati dal desiderio di far qualcosa per arrestare la rovina dei nostri piccoli tesori archeologici, decidemmo di costituire un gruppo di volontari per dar corpo a iniziative di salvaguardia e cura di essi. Aderimmo allora, come sezione talamonese, all'Associazione Archeologica Odysseus.
Ciò che ci spingeva, oltre alla comune passione per i temi storico-archeologici, era di poter rilanciare, attraverso la ricerca di processi virtuosi, la valorizzazione dei nostri siti.
Convinti che questi ultimi siano i fiori all'occhiello del piccolo villaggio di Talamone (e quindi di Orbetello) ci stiamo muovendo sia per la tutela e reale fruibilità del patrimonio esistente sia per la ricerca di progetti che garantiscano il successo, in termini di visitatori, ai monumenti una volta restaurati. Infine ci adopereremo affinché si intraprendano nuovi lavori di scavo per approfondire le indagini archeologiche interrotte anni fa e che darebbero invece ulteriore risalto all’importanza archeologica a Talamone.
Oltre ai tre luoghi citati, più noti e facilmente accessibili, nella zona ci sono altri siti da annoverare al patrimonio e che potrebbero ampliare l’offerta turistico-archeologica, partendo da Talamone troviamo la cisterna del Mulinaccio, nella parte alta dell’abitato moderno nascosta da edifici, immersa nella macchia e spesso dall’immondizia.
A Bengodi (Pietra Vergine) sono stati rinvenuti poi importanti testimonianze dell’insediamento etrusco relativo all’antico porto. Nell’entroterra, solo per citarne alcuni, si va dalle fornaci romane di S.Donato all’abitato etrusco di Doganella (Kalousion), fino ai più recenti ritrovamenti di fornaci e di anfore ad Albinia, tutti siti che risistemati e mantenuti, potrebbero incrementare la rete dei percorsi di visita e l’intera offerta di turismo culturale in Maremma.